Come vi avevo annunciato la scorsa settimana, oggi vi parlerò dei termini più usati dalle banche.

Ovviamente, per no rischiare di stare qui a parlare fino a ferragosto, mi limiterò a parlarvi di quei termini che le banche usano più frequentemente nell’ambito del rapporto tra banca e impresa finalizzato alla concessione di credito.

Perché è importante conoscere questi termini?

Perché questo favorisce il dialogo, spesso difficile, tra la banca e l’impresa e consente al cliente di rispondere al meglio alle richieste dell’istituto di credito.

Nella fase della cosiddetta “conoscenza”, la prima parola che pronunceranno è “bilancio”, il documento che, come ho spiegato nelle puntate precedenti, rappresenta una fotografia, espressa dai numeri, dell’azienda. 

Essere preparati a questa richiesta significa presentarsi conoscendo in anticipo quelle che sono le obiezioni che la banca mi farà guardando quei numeri: andamento del fatturato, fabbisogno finanziario, livello di patrimonializzazione, indebitamento finanziario sono termini che la banca utilizza sempre per evidenziare i punti critici del bilancio. Se ci presentiamo preparati a questo appuntamento, saremo in grado di dare già le risposte appropriate.

Il ruolo di un buon consulente finanziario è proprio quello di spiegare le dinamiche espresse dai numeri e fornire in anticipo i correttivi adottati dall’azienda per sanare gli eventuali squilibri.

Sempre nella fase della valutazione la banca ci chiederà il numero dei rapporti bancari e della centrale rischi e della crif. Ci diranno che queste banche dati sono fondamentali per stabilire il cosiddetto “rating”, altro termine utilizzatissimo dalle banche.

Ma noi siamo in grado di interpretare una centrale rischi o una crif?

Se la risposta è no, è difficile dimostrare alla banca di essere consapevoli della nostra situazione finanziaria.

Una volta terminata la fase della valutazione, se l’esito è positivo, la banca passerà alla fase della negoziazione del prezzo. 

Ci parleranno di tassi, spread, commissioni, ammortamento, preammortamento, assicurazioni più o meno obbligatorie, tutti termini che le banche danno per scontato che conosciamo.

Se così non è, signori… c’è un problema: come abbiamo visto nella scorsa perla di management  quando abbiamo analizzato le grandi differenze che ci sono tra TAN e TAEG.

In sintesi, se conosciamo il significato di questi termini, siamo in grado di prevedere le obiezioni della banca e, nella fase della trattativa commerciale, siamo in grado di fare consapevoli valutazioni del cosiddetto “prezzo” che ci viene proposto.

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