17% meglio della media nazionale: nel primo semestre 2021 le start up in Puglia aumentano, attirando anche capitali dall’estero.

Queste realtà sono “frutto quasi sempre dell’impegno dei giovani, assecondati dalla PA“. È con questo dato che ieri Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, ha aperto la tappa pugliese di Involtino Days, il roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria che racconta l’economia italiana.

130 nuove imprese che confermano – ha detto a sua volta Sergio Fontana, numero uno di Confindustria Puglia “la vitalità di una regione che può considerarsi anche banco di prova, per l’Italia e per l’Europa, nel percorso verso la transizione energetica e green investendo in trasformazione digitale e innovazione. Senza dimenticare che dopo l’emergenza Covid la regione deve adottare misure sulla patrimonializzazione delle imprese e sulla valorizzazione del capitale umano. Servono politiche attive del lavoro, non reddito di cittadinanza o di assistenza“.

Così nei programmi 2021 la regione Puglia punta sull’autoinvestimento con il Titolo II ordinario della programmazione 2014-2020, destinato a sostenere gli attivi materiali “che aumenteranno di intensità, e poi ricorrendo ai programmi Nidi soprattutto sul fronte turismo, imprese femminili e giovanili“, ha aggiunto Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del dipartimento regionale dello Sviluppo Economico. Tutte misure che seguono l’anno della pandemia nel quale la regione ha sviluppato una manovra economica anticiclica concentrata sulle PMI, con sostegni a fondo perduto per 513 milioni di euro che hanno attivato finanziamenti bancari per quasi 2 miliardi.

Nel 2021 la regione continua ad attrarre investimenti, anche esteri. Lo strumento elettivo rimane il contratto di programma che ha consentito il consolidamento delle grandi imprese già presenti nella regione, estere comprese, e l’arrivo di altre. Così nei primi cinque mesi dell’anno, spiega Antonio De Vito, il DG di Puglia Sviluppo, braccio esecutivo della regione per gli incentivi produttivi “sono arrivate istanze per investimenti per 400 milioni contro quelle per 352 dello stesso periodo del 2019 e dunque è una strumentazione diventata strutturale, non a breve termine. Ora servono strumenti sartoriali che devono semplificare la vita delle aziende di cui siamo soggetti accompagnatori, facilitatori“.

A tutto metà giugno, per questo strumento agevolativo, sono state presentate, a valere su tutta la programmazione 2014-2020, 85 iniziative, di cui 32 provenienti dall’estero, in tutto investimenti per 1,582 miliardi di euro (872 milioni in attivi materiali e 709 in R&S), di cui 832 per la parte estera con nuova occupazione, grazie a tutte le misure della programmazione, per 28.000 addetti. E tra i nuovi investimenti esteri attesi due sono particolarmente significativi: GE Avio che, nonostante la crisi del settore aereo, esprime fiducia confermando gli investimenti già programmati in Puglia ed una multinazionale svedese che ha allargato il suo investimento iniziale, sino a voler localizzare qui un centro di ricerca che assorbirà tutti gli altri che ha già in Europa. E poi il tema della digitalizzazione.

Con la programmazione 2014-2020 la Regione Puglia ha movimentato investimenti per più di 5,6 miliardi di euro con 2,2 miliardi di agevolazioni pubbliche. Ora dobbiamo diversificare ed innovare il sistema produttivo regionale anche attraverso il digitale, l’e-commerce. Noi dobbiamo investire ed incentivare il digitale nella prossima programmazione con il programma digitale triennale e puntare sulle ZES per attrarre altri investimenti esteri“, ha concluso Delle Noci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.