Oggi parliamo del PIL che sta per Prodotto Interno Lordo. Un termine di cui si parla molto, soprattutto quando ci si riferisce allo stato di salute dell’economia di un paese.

Come sempre cercherò di darvi un’idea del significato del termine evitando di usare un linguaggio troppo tecnico.

Cominciamo dalla definizione. Che cos’è il PIL o prodotto interno lordo?

è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato o di un certo territorio in un determinato arco di tempo (solitamente un anno).

Parliamo di beni e servizi scambiati dietro un corrispettivo, per cui sono esclusi i beni e servizi prodotti per l’autoconsumo, gli scambi effettuati a titolo gratuito e la cosiddetta “economia sommersa” (quella che definiamo “nero”).

Ma se un bene o servizio è prodotto da un’azienda straniera entra nel calcolo del PIL dell’Italia?

La risposta è si se il bene è prodotto nel nostro paese.

Ma perché si parla di “lordo”?

Il termine lordo indica che il valore della produzione è al lordo degli ammortamenti, ovvero il deprezzamento di tutti i beni durevoli, compresi quelli immateriali (come i software dei pc) che vanno a comporre il sistema produttivo, che perdono  valore con il tempo e con l’utilizzo e vanno quindi continuamente ripristinati, come ho avuto modo di spiegare in una mia precedente perla.

Ma come si calcola il PIL di un paese?

Il PIL misura la produzione totale di beni e servizi di un paese, quindi è abbastanza complesso da calcolare. Dobbiamo conoscere tutti i beni e i servizi finali che il paese ha prodotto e sommarli. Cioè la produzione di mele, latte, libri,  macchine e tutti i beni che sono stati prodotti nel paese fino ai servizi di un taxi, un dentista o un avvocato.

I metodi di calcolo sono molti, alcuni anche molto complessi. In questa sede vi parlerò di quello più intuitivo che somma i consumi delle famiglie in beni durevoli, beni di consumo e servizi, dagli investimenti (spesa delle imprese e delle famiglie in beni strumentali e immobili), dalla spesa pubblica e dalle esportazioni nette (differenza fra esportazioni ed importazioni).

Ma perché questo concetto è così importante tanto da venir citato così spesso.

Come ho già detto il PIL è il principale indicatore dello stato di salute dell’economia di un paese:

Si dice che un paese cresce economicamente quando il tasso di variazione del PIL aumenta, cioè il PIL dell’anno calcolato è maggiore di quello dell’anno precedente.

Tanto per fare un esempio molto attuale, le stime del PIL per l’Italia relative all’anno in corso parlano di un calo di ca il 12% rispetto all’anno precedente a causa dei danni prodotti dalla pandemia.

Una vera mazzata per gli italiani da cui speriamo di risollevarci prima possibile.

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