Oltre 440 sono i progetti approvati a settembre dal programma incentivi “Resto al Sud“, di Invitalia. L’incentivo è per imprenditori fino a 55 anni nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) e nelle aree del cratere sismico di Lazio, Marche e Umbria.

Sono incluse iniziative di workers byout, progetti avviati da donne, nuove attività di ex-dirigenti in esubero, iniziative volte allo scambio intergenerazionale. Sono escluse le attività agricole e il commercio. Sono finanziabili attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi a imprese o persone, turismo, attività libero professionali (in forma individuale e societaria).

Le spese finanziabili sono le seguenti:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% della spesa);
  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
  • spese di gestione (materie prime e di consumo, utenze, canoni di locazione e di leasing, garanzie assicurative – massimo 20% della spesa).

Non sono ammissibili le spese di progettazione, promozionali, per consulenze e per personale dipendente.

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese (50% a fondo perduto e 50% finanziamento bancario), con un finanziamento fino a €50.000 a persona, per un massimo di quattro soci. Per le imprese individuali, il finanziamento massimo è di €60.000.

É previsto un contributo a fondo perduto erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi:

  • €15.000 per ditte e attività svolte in forma individuale;
  • fino a €40.000 per le società.

Le domande dovranno essere presentate online sulla piattaforma di Invitalia. I progetti verranno valutati entro 60 giorni dalla presentazione. Non ci sono bandi: le richieste vengono valutate in ordine cronologico.

Dal 2018, le iniziative ammesse sono circa 10.000, con investimenti attivati di circa €690 mln (di cui €400 mln già erogati), per una ricaduta occupazionale di 37.000 posti di lavoro.

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