Un argomento che interesserà soprattutto quelle aziende che operano in via prevalente con la pubblica amministrazione e che intendono rendere liquidi i relativi crediti derivanti dalla fornitura di prodotti e servizi.

Prima di tutto cercheremo di inquadrare il problema: oggi, anche se la situazione presenta qualche lieve miglioramento rispetto al passato, le performance medie di pagamento della PA continuano ad essere lontane dalle necessità delle aziende, perché mediamente, pagano con oltre 50 giorni di ritardo.

Da alcuni anni però nel nostro ordinamento è stato messo a punto un sistema che consente alle imprese creditrici di ottenere, mediante una piattaforma elettronica messa a disposizione dal Ministero delle Finanze, la cosiddetta certificazione del credito che attesta la sua certezza, liquidità ed esigibilità.

Possono essere certificate le somme dovute dagli enti pubblici per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali. 

La certificazione del credito consente all’impresa di scegliere se attendere il pagamento che la Pubblica Amministrazione è tenuta ad effettuare entro la data indicata, o procedere alla anticipazione/cessione del credito presso una banca ovvero compensare il credito con le imposte dovute.

E’ stata introdotta, inoltre, la garanzia dello stato, attraverso il Fondo Centrale di Garanzia, a favore delle banche che effettuano operzioni di anticipazione di tali crediti.

L’adozione di questi strumenti ha consentito un accesso, molto più rapido e meno oneroso, alle anticipazioni di tali crediti.

Quindi riassumendo, l’impresa che intende rendere liquido il suo credito verso la pubblica amministrazione deve fare semplicemente due passaggi:

  • Certificare il proprio credito;
  • Recarsi presso la propria banca per l’anticipazione.

Un sistema quindi molto snello, senza particolari problemi burocratici, per dare alle imprese, soprattutto, quelle più piccole, quella liquidità che, spesso, ne consente la sopravvivenza.

Sempre in tema di rapporti con la pubblica amministrazione, segnalo la possibilità, utilissima per le imprese esportatrici che accumulano importi rilevanti di credito Iva, di cedere, mediante atto notarile, il credito di cui trattasi, ottenendo subito tale importo, al netto delle competenze bancarie.

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