L’ammortamento ha due significati distinti: uno sta ad indicare l’estinzione graduale di un prestito, sono le classiche rate di un mutuo ipotecario o chirografario, tipo quelle che paghiamo quando decidiamo di acquistare a rate un telefonino. L’altro invece è una procedura contabile con la quale il costo di un bene viene ripartito tra più esercizi.
Oggi ci soffermeremo su questo secondo significato, anche vedremo che le due definizioni hanno un legame importante.
Per usare una terminologia tecnica, oggi parleremo dell’ammortamento dei cosiddetti beni ammortizzabili.
Ma quali sono questi beni ammortizzabili?
Sono i cosiddetti beni che fanno parte della categoria delle immobilizzazioni materiali e immateriali.
Facciamo un esempio: l’acquisto di materie prime, semilavorati, materiale di consumo non fanno parte di questa categoria ed è corretto che io imputi il loro costo all’esercizio in corso.
Se invece acquisto un’attrezzatura, una macchina, computer, mobili d’ufficio che possono essere usati per più esercizi, non è corretto imputare il loro costo all’esercizio in cui sono acquistati. Il loro costo deve, invece, essere spalmato su più esercizi e il numero di questi esercizi dovrebbe coincidere con la vita stimata di tali beni.
In realtà, questa durata è fissata dalle norme fiscali che prevede un’apposita tabella che fissa i cosiddetti coefficienti di ammortamento.
La stessa norma fiscale prevede che beni strumentali di valore fino a 516 euro possano essere spesati interamente nell’esercizio in cui vengono acquisiti.
Quindi, facciamo un esempio, se acquisto un macchinario del costo di 10.000 euro, e il coefficiente ministeriale prevede un’aliquota del 20%, il costo di questo macchinario sarà imputato al conto economico di 5 esercizi per il valore di 2000 euro sino a che il suo valore di bilancio si azzera.
Attenzione però, come abbiamo visto in una delle altre perle precedenti, il governo interviene spesso su questa materia per incentivare gli investimenti: è il caso tipico del super ammortamento e iper ammortamento che prevedono di poter aumentare la cosiddetta base imponibile e, quindi, portare in ammortamento quote maggiori.
Infine, come ho detto all’inizio, vi spiego il legame tra i due significati del termine “ammortamento”:
quando acquisto un bene ammortizzabile utilizzando un finanziamento bancario, è sempre opportuno, per quanto possibile, far coincidere la durata del prestito con l’ammortamento effettuato a fini contabili. In questo modo, quando avremo ammortizzato contabilmente il bene, avremo estinto il prestito relativo e saremo quindi in condizione di poter chiedere un nuovo finanziamento per l’acquisto di un nuovo macchinario.