Il decollo delle zone economiche speciali incredibilmente bloccate da anni e la semplificazione sulla pianificazione strategica dei porti. Parte da questi due punti l’impegno del governo sull’economia del mare.
Il dicastero del Sud, dopo uno stallo che ha vanificato gli incentivi, ha ultimato le procedure di nomina dei commissari straordinari delle Zes. Su queste si punta come perno della strategia di incentivazione di interventi privati nelle aree portuali e retroportuali.

Secondo Carfagna le tesi di Confindustria sono in sintonia con la visione del ministero. «Ci sono i presupposti perché la “blue economy” si affermi come pilastro del Pil italiano.». «L’economia del mare è già protagonista assoluta della fase storica che stiamo vivendo». Quest’ultimo commento si riferisce all’attuale crisi energetica e al conseguente valore strategico dei collegamenti navali.

Per Giovannini il documento elaborato da Confindustria «sarà oggetto di attenta riflessione da parte del Mims». Tra le riforme previste dal Pnrr, insieme agli investimenti, ci sono quelle per «la semplificazione dell’iter approvativo della pianificazione strategica dei porti rispetto alle autorità regionali e comunali con le quali le autorità portuali hanno avuto anni di conflitti rispetto a chi faceva che cosa».

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